Una luce nuova
A volte ho dei pensieri contrastanti sulla possibilità di riuscire a fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.Mi sento come una minuscola formica che raccoglie e differenzia molliche di pane dai granelli di zucchero. Lo confesso, non sempre mi ricordo di portare con me la borsa in rete per la spesa alle Piazze. Non sempre riesco a scegliere il prodotto con l’imballaggio più leggero. Ma mi sto allenando.
Cambiare abitudini è per me un processo lento e faticoso. Ma da tempo ho imparato a non pensare più in modalità bianco o nero, tutto o nulla. Sono più tollerante e paziente verso gli intoppi e le imperfezioni.
In generale, negli ultimi anni cerco di evitare lo spreco e l’acquisto di impulso. Mi piace usare quello che ho finché non si consuma. Avere il necessario e non il troppo. Risistemare un cappotto di qualche anno fa che mi piace. Risuolare una scarpa o uno stivale. Amare quello che ho, senza desiderare quello che non ho.
Recentemente, così facendo, ho ritrovato una vecchia sciarpa di mio padre, fatta da sua zia cinquant’anni fa. È di un verde salvia insolito, ampia, caldissima, ideale per colorare e scaldare l’inverno che sta arrivando, e ricordarmi ogni giorno che meno, qualche volta, è meglio.
Scrivevo queste riflessioni, un anno fa. Oggi le rileggo e hanno una luce nuova, sembrano il preludio di questo anno che sta passando e che ci ha chiesto di imparare a vivere in un modo diverso, certo vivere con meno, ma non solo. Da ognuno ha preteso impegno, pazienza e fatica. Ha concesso poco o niente. Ha promesso troppo e tradito di più.
Le riflessioni di un anno fa si sono fatte più sfaccettate e più vere. Ho scelto di lasciarle così, senza ampliarle, senza cedere al desiderio di ordine e significato.
Il tempo passa anche senza liste di cose da fare, obiettivi da raggiungere, impegni da spuntare. Che siano belle o siano brutte. Importanti o inessenziali. Ho scelto di non scriverne per il nuovo anno, e nemmeno per oggi o per domani. Non c’è niente da fermare su un foglio, sotto forma di lista o classifica. I libri più belli dell’anno. I più venduti. I buoni propositi. Le foto più significative. Quello che ho imparato. Che ho trovato e ho perso. Non scrivo le mie liste e non leggo quelle di altri. Funzionano? Hanno senso? Hanno valore? Per me, non più. Mi distolgono dal presente, dove invece, con tutte le sue sfaccettature che cambiano, voglio restare e imparare a stare.

Daria Tinagli, Ombrina gialla. Ama il giallo, appunto, dal sole abbagliante d’estate alle foglie cadute in autunno, e tutte le sfumature che ci stanno in mezzo. Ama i dettagli, soprattutto quelli che si intravedono nelle parole scritte dagli altri. Per questo legge sempre, e qualche volta prova a scrivere. www.dariatinagli.it
Fotografia di Daria Tinagli
PODCAST > “Una luce nuova“, scritto e letto da Daria Tinagli.