Risveglio a San Pietroburgo
A San Pietroburgo l’inverno è lungo. Poi, con le ultime giornate di marzo, gli alberi si risvegliano e il profumo intenso dei loro fiori prende tutta l’aria e arriva sin nelle case, dove le donne hanno aperto le grandi finestre. Alexandra aveva già sentito, in quelle notti, il rumore secco del ghiaccio che si spezzava e cominciava a sciogliersi. Le larghe grondaie erano pronte a raccogliere tutta l’acqua e ad accompagnarla sino alla strada. Vicino al mare i banchetti grigi dei pescatori si coloravano di rosa. Le tinozze di legno erano stracolme di pesciolini novelli di quel colore, che avrebbero dato il sapore di questa stagione su tutte le tavole di San Pietroburgo. Il Baltico, geloso, li offre solo in questi primi giorni di primavera. Cresce il desiderio di scoprire il proprio corpo, di nascondere colbacchi e pellicce e di correre verso questa nuova stagione mentre il “Valzer di primavera” di Shostakovich risuona per tutta la città.
Gambero Rosso perché cammina all’indietro e questo viene visto, in ambito iniziatico, come una “riscrittura del passato”: così l’adepto dei Templari o del Pesce tra le Nuvole rivive gli eventi della sua vita divorando le passioni e le illusioni che lo hanno condizionato fino al suo nuovo inizio. Questa purezza ritrovata, la carne bianca sotto una corazza rossa, è una nuova incarnazione. Prima di incontrarvi lo mangiavo, fresco, crudo, con gusto e basta.
*Illustrazione in copertina di Comiale