Siamo tutti simbionti
La luminescenza nel calamaro Euprymna Scopoles è prodotta dal batterio Vibrio Fischeri che vive al suo interno e che, in pratica, è come se gli facesse accendere la lampadina, rendendolo trasparente agli occhi di un possibile predatore. Al contempo il batterio riceve dal calamaro le sostanze nutritive per la sua sopravvivenza. Su un libro di biologia, troveremmo scritto che essi instaurano una simbiosi mutualistica, da cui cioè entrambi i simbionti traggono vantaggio.
Umanamente parlando, invece, diremmo che si tratta di condivisione. Condivisione di risorse.
La condivisione accende idee. Accende menti e cuori. Ci fa (soprav)vivere. Ed è ora più che mai necessaria.
La condivisione è il risultato dell’equazione dare=ricevere.
Condividere è un “dareavere”. Un dare che scaturisce in un ricevere.
È un esistere attraverso l’altro che esiste attraverso di me.
È un perpetrarsi da lontano del concetto di comunità. Siamo isolati, ma non soli. La realtà ha subito un ribaltamento. Prima eravamo soli nel mezzo della folla. Adesso, nell’isolamento, ci rendiamo conto degli altri. Riconosciamo nuove affinità, riconosciamo talenti, riconosciamo vecchie anime.
La paura del virus ha trasformato la paura verso l’altro in curiosità perché l’altro, da lontano, non ci spaventa più.
Il bisogno umano di condivisione, negato nell’isolamento forzato, ci porta a esporci, a uscire fuori in un senso nuovo, metafisico, intellettuale.
Così, il verbo “condividere” satura le valenze del proprio significato psicologico, che va ben oltre l’idea di spartizione e mutuo soccorso, e arriva a contemplare il concetto di amore: oggi che siamo necessariamente lontani dagli altri, riusciamo a incontrarli per davvero senza i pregiudizi e i condizionamenti che c’imponevano la paura, l’invidia, la gelosia.
Siamo più consapevoli di noi stessi – e quindi finalmente autentici – e riconosciamo la nostra innata fragilità nel bisogno dell’altro che si rivela identico a noi, un raggio di sole: “ed è subito sera”.

Pesce Neon ha il dono della sintesi, infatti è lungo in media 2 cm; si accende di idee azzurro elettrico cui alterna fasi di black out retaggio di un’adolescenza dark. Mantiene il contatto visivo con il branco ma necessita del proprio spazio. Sguazza felice tra i tannini e se gli gira non disdegna le acque torbide.
*Illustrazione in copertina di Comiale
PODCAST > “Siamo tutti simbionti“, scritto e letto da Katia Prando.