Disegnato nell’acqua
Cicale e trattori che rotolano lenti sui campi, qualche merlo che canta, un trovatello abbaia oltre un paio di colline. L’estate sta per raggiungere agosto e già la luce cala ogni giorno un po’ prima. Arriva una folata di vento, decisa, e sembra aspettare una voce, un canto. Invece risponde un frammento di silenzio. Lì fuori il tam tam delle formiche, l’inudibile fruscio di una biscia, il crepitio delle nuvole, il fragore del sole, i bisbigli delle giovani lepri si intrecciano: l’uomo non è per niente indispensabile a questo pianeta intessuto di vita, di luce e di palpiti. Il nostro ricamo incessante nei decenni disegna strade e ponti e orizzonti, ma in sei mesi l’edera, il tarassaco, la malva, la camomilla, il trifoglio, i rovi potrebbero cancellare quasi tutto. Forse un libro potrebbe aprirsi all’improvviso, ai margini di un prato, un residuo dei tempi, e le pagine scorrerebbero nell’ora indifferente alla ricchezza, al potere, alla bellezza. Solo silenzio e il potente rimbombo di frane ed esplosioni. Inutile opporci al morbido calare dei raggi di sole del pomeriggio che cede alla sera. Non ci resta che aderire al disegno senza coglierne i confini e i rilievi.


Insegno storia del teatro e a teatro sono più viva che altrove. Mamma di un liceale. Amo le arti. Ok?
*Illustrazione in copertina di Comiale
PODCAST > “Disegnato nell’acqua” di Roberta [La Carpa] Carpani, letto da Comiale [Spigola].