Non ci si stanca mai di desiderare
Il 2018 è stato molto semplice e complicato, come ogni vita. E questa collana si presta alla metafora.
Uno sgranarsi di giorni e volti e parole, la gioia avvolgente del condividere affetti e passioni, un po’ di buio e di mistero intorno e in mezzo a noi, perché le persone a volte ci hanno deluso e ferito e irritato; ma anche i fili plurali del fare e del sentire. La lucentezza candida della speranza, il tintinnio rosso di risate e il fragore dei pensieri.
Non inizia e non finisce, l’anno, così ricco di incontri e di sguardi.

Cicale e formiche a San Fruttuoso, gabbiani sul Bosforo e sui minareti di Santa Sofia, le rondini in via S.Agnese e via Terraggio, il pipistrello nel cortile di Crema. Forse un pettirosso a Parigi, verso Saint Denis; sicuramente piccioni a Venezia, lungo le Fondamenta degli Incurabili; e increduli merli a Cracovia in novembre, e a Cambridge, quando aprile inarcava l’orizzonte. A Londra, a Belgrado, in luglio, chi c’era? Ricordo gruppi di corvi e passerotti. A Strevi leprotti e zanzare, a Roma mosche e cavalli ordinati e impettiti a fare la guardia.
Sono grata di avere avuto il 2018. Grata agli occhi che ho incrociato, ai gesti gentili, alle parole di conforto, agli scherzi ridicoli, alla crescita di idee e conoscenza. Grata alla fiducia in mezzo a tanta incertezza.
E auguro a me e a voi un anno rosso e bianco e oro.
Rosso come il vino, bianco come le camelie, oro come gli orecchini che ho la fortuna di indossare. Per me vorrei cose meravigliose, salute, lavoro, amore, teatro, idee, bellezza, musica, mare. Giustizia. Buona politica. Sicuramente anche parecchio silenzio.
Lo so che è tanto, ma non ci si stanca mai di desiderare.
*In copertina: illustrazione di Comiale
*Fotografia di Martina Valenziano

Insegno storia del teatro e a teatro sono più viva che altrove. Mamma di un liceale. Amo le arti. Ok?
PODCAST > “Non ci si stanca mai di desiderare“, letto da Comiale.