Astenersi astemi
«L’unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi», diceva Oscar Wilde. A oltre un secolo di distanza, Héléna Marienské recupera questa massima e ne fa il cavallo di battaglia dei protagonisti del suo ultimo romanzo.
Il titolo, Astenersi astemi, ci mette subito in guardia. E ancora più esplicito è l’originale francese: Les ennemis de la vie ordinaire. Ma chi sono questi “nemici della vita ordinaria”? Mariette, una ragazzina angelica che vive «solo per bucarsi», Élisabeth, un’alcolizzata che medita vendetta contro il marito che la maltratta e la tradisce, Jean-Charles, un prete cocainomane e pieno di debiti, sosia perfetto di Papa Francesco, Damien, un erudito professore universitario ossessionato dal sesso e dai travestimenti, Gunter, un abilissimo giocatore di poker in bancarotta, Mylène, un’elegante fashion victim, e Pablo, che per la sua dipendenza da sport si sta rompendo in mille pezzi.
Tutti questi personaggi sono dominati dalle loro nevrosi, da quegli eccessi che li hanno fatti uscire dai binari della vita ritenuta dai più socialmente accettabile. Giunti all’ultima spiaggia, seduti in cerchio, poco convinti, seguono la psichiatra Clarisse in una innovativa terapia di gruppo che si propone di riunire diverse patologie per riuscire – tramite la parola e il confronto reciproco – ad arginarle.
Ma qui il romanzo prende una piega inaspettata. Anziché liberarsi delle proprie dipendenze, i sette pazienti solidarizzano, si incontrano al di fuori dello spazio protetto della psicanalisi, fanno proprie le fragilità degli altri componenti del gruppo e – con buona pace della povera Clarisse – inciampano presto nella polidipendenza, acquisendo i reciproci vizi.
Sotto l’ironia, emerge un quadro brutale delle tante possibili corruzioni della società contemporanea. Appare evidente che proprio il mondo esterno, fatto di convenzioni, ricatti, ipocrisia e limitazioni, sia la prima vera causa della caduta nella dipendenza. E quelle che inizialmente sono debolezze temporanee diventano presto patologiche. Non solo sotto forma di abuso di sostanze come alcol, tabacco o droghe. L’autrice presenta con grande lucidità anche gli eccessi che possono derivare da comportamenti normalmente ritenuti sani: sport, lavoro, acquisto di vestiti firmati, attaccamento a televisione o cellulare possono diventare vere e proprie ossessioni, con effetti psicologici, affettivi ed economici devastanti.
Lo sport è connotato positivamente dai media, dal cinema, dalla pubblicità, da tutte le classi sociali: lo sport è nobile! – dice la terapeuta – Ma ho visto le radiografie [di Pablo]: fanno paura. Sua moglie non sa veramente più che fare. È stata felice di sapere che sarà seguito in incontri individuali e in terapie di gruppo. Speriamo che venga. In ogni caso, ecco un’altra categoria di dipendenza che va ad arricchire il mio gruppo. E non è finita. Di dipendenze con i tempi che corrono se ne creano tutti i giorni. Nei prossimi mesi potrò trovarne di nuove.

Nel libro tutte queste fragilità umane, riconosciute come debolezza del singolo individuo, si trasformano in forza quando vengono condivise. È il riscatto dei “nemici della vita ordinaria”, che fanno squadra, mettono i propri vizi al servizio degli altri e sfruttano le dipendenze per prendere di petto la vita, fino a elaborare una strategia sorprendente, che può rendere tutti ricchi e liberi.
«Hai detto che avevi un’idea in testa…».
«Una grande idea».
«Sentiamo».
«Sarai d’accordo che per la maggior parte di noi il problema della dipendenza è rappresentato dalle conseguenze finanziarie», inizia Pablo. «Eh si! Esattamente. Essere dipendente non mi fa stare male. Sono dipendente, tutto qui. Il problema è permettersi i mezzi per la propria dipendenza».
«Ma qual è la tua idea? Rapiniamo una banca? Non sarebbe una cattiva idea… Al punto in cui sono, sono pronto a tutto pur di rifarmi. Ma non ho esperienze di rapine».
«No. Formiamo una squadra».
Nelle pagine della scrittrice francese si alternano mirabilmente le voci dei protagonisti, terapeuta e pazienti, in un ritmo crescente e davvero originale in cui la psichiatra Clarisse appare sempre più debole e sconfitta. Al contrario, i pazienti prendono forza dal non essere più soli. Fanno amicizia, si innamorano, architettano una strategia per ripagare i propri debiti, vendicarsi di chi li ha maltrattati e tornare a vivere. Sono davvero memorabili le pagine dedicate al Millionaire Maker, il grande campionato di poker di Las Vegas a cui prendono parte i protagonisti del romanzo, compreso un Jean-Charles in tonaca di raso bianco, casula viola e mitra oro, subito acclamato come Papa Francesco nonostante le smentite ufficiali twittate dal Vaticano.
Un mix perfetto per la collana Gare du Nord di Edizioni Clichy, che colleziona «storie, esseri umani, vite, colori, suoni, silenzi, tematiche forti, autori dal linguaggio inconfondibile, senza timore di assumerne posizioni di rottura di fronte all’establishment culturale e sociale o di raccontare abissi, sperdimenti, discese ardite ma anche voli e flâneries».
Non si tratta di una storia a lieto fine. Non ci sono vincitori. I protagonisti restano dipendenti incalliti sino alla fine e oltre. Ma è difficile non sorridere di fronte alle avventure di queste simpatiche canaglie, che trovano un modo tutto loro – irriverente, certo, ma brillante – per convivere con i propri vizi.
Astenersi astemi, dunque. Perché – forse – a volte nella vita può essere d’aiuto non essere completamente sobri.

Lettrice onnivora e compulsiva, Acciuga cade nei libri come un’alice nella tana del bianconiglio. Lì scopre sogni, idee, vite, relazioni, universi. Arco che incocca la piccola acciuga e la lancia verso le nuvole. Da grande vuole fare la libraia.
PODCAST > L’articolo “Astenersi astemi” letto da Alice [Acciuga].