Leggiamo la Carpa Cicciobalda?
“Mamma, leggiamo la Carpa Cicciobalda?”, esclama mio figlio quattrenne dirigendosi con fare deciso verso la libreria di fronte al mio letto. Poi afferra il libro in questione e me lo porta.
Vuole riascoltare per la …esima volta la storia di quella furba, grossa carpa amica dei bambini e dal nome parecchio divertente.
In uno stagno vicino alla città di Roccagrumosa,
viveva da molti anni la grossa carpa Cicciobalda.
Non era l’unico pesce dello stagno,
ma di certo il più grande e il più astuto.
Cicciobalda è un pesce furbo, lo si vede fin da subito, perché ogni volta che un gruppetto di rabbiosi pescatori armati di reti, retini, lenze e forconi irrompe nello stagno per provare a catturarla, lei non si lascia spaventare e, zitta zitta, si nasconde tranquilla sul fondo dello stagno cibandosi di vermi carnosi ed evitando di abboccare agli ami penzolanti sopra la sua testa. Con un’espressione che pare sorridente, quasi a dire: ve l’ho fatta anche questa volta.
Durante l’estate i bambini giocano con Cicciobalda che, come un animale domestico, si fa accarezzare, coccolare e pizzicare amorevolmente. Questo però manda su tutte le furie i pescatori che, ad un certo punto, prendono l’estrema decisione: svuotare lo stagno con un’enorme pompa a motore. Il folle gruppetto dalle tute gialle e gli stivaloni verdi riesce così a catturare tutti i pesci ma senza trovare, ancora una volta, l’agognata carpa di cui vogliono fare trofeo. Saranno i bambini a scovarla, ansimante, nel suo nascondiglio ormai senz’acqua, e a portarla in salvo nel loro appartamento. Il momento del trasporto inizia con un’immagine molto evocativa in cui i due bimbi si avviano verso casa con l’enorme carpa sottobraccio. Durante il tragitto Cicciobalda vede per la prima volta la città passando inosservata accanto ai pescatori fino a che, giunta a casa, viene sistemata nella vasca da bagno.
A questo punto mi è venuto in mente il film che ha vinto l’Oscar, La forma dell’acqua, in cui un’enorme creatura anfibia viene sottratta alle torture degli scienziati da una dolce fanciulla sordomuta che lo libera e lo nasconde a casa sua, nella vasca da bagno, prendendosene cura.
Ma proseguiamo con la storia.
I bimbi trascorrono giornate meravigliose assieme all’amica carpa che ora abita sotto il loro stesso tetto, giocano con lei e la addobbano con stelline e palline colorate. Un giorno, però, giunge il padrone di casa, vestito da ufficiale, che ci tiene a seguire le regole alla lettera. L’uomo dichiara che i pesci non possono stare in quell’appartamento, per via del contratto che ammette soltanto cani e gatti. I bambini sono dunque costretti ad ingegnarsi di nuovo per trovare una adeguata sistemazione a Cicciobalda che qui non vi svelo…
Se la qualità di un albo illustrato si riconosce dalla sua capacità di dialogare con i lettori tramite immagini, testo, riferimenti, collegamenti e spiragli per l’immaginazione, questo libro ci riesce molto bene. Basti pensare a come le illustrazioni integrano il testo inserendo dettagli più o meno nascosti che il bambino nota immediatamente: elementi ironici e iperbolici (le montagne di scarponi trovati nello stagno, l’arrabbiatura seriale dei pescatori che pestano i loro cappelli, la grossa pompa a motore, le esche fatte di wurstel e formaggio, la carpa travestita con decorazioni e scarpe per non farsi riconoscere, lo scienziato che si mette le dita nel naso, etc ) e la caratterizzazione degli adulti rappresentati in serie o nelle loro divise, spesso buffi e assurdi nelle azioni che compiono: distruggono l’ambiente per pura avidità (pescatori), si attengono a stupide regole (il padrone di casa) o non riconoscono la razza del pesce solo perché decorato (gli scienziati dell’acquario comunale). Adulti e bambini sono qui due sfere chiaramente separate dove i secondi fanno fronte agli ostacoli e portano a termine il loro obiettivo con astuzia e determinazione. Nella storia non ci sono dialoghi, ciò che spicca è l’azione attraverso la quale i bimbi riparano i danni e costruiscono soluzioni alternative grazie al loro ingegno. Non c’è nemmeno distinzione tra possibile e impossibile, ciò che pare improbabile (la carpa sottobraccio etc.) viene messo in scena con molta naturalezza, divenendo plausibile e acquistando molto più senso rispetto alle azioni adulte. La silenziosa carpa Cicciobalda e i suoi piccoli salvatori si faranno guidare dal sentimento dell’amicizia fatto di complicità e del prendersi cura dell’altro.
Ogni volta che i bambini andavano a trovarla, Cicciobalda si avvicinava al vetro e li guardava a lungo. E a volte sembrava quasi che gli facesse l’occhiolino…
La grossa carpa Cicciobalda è un libro datato 1978 e firmato dall’autore e illustratore di origine slovena, Luis Murschetz. Stampato lo scorso anno dalla casa editrice LupoGuido si rivela ancora oggi una piacevole lettura per adulti e bambini perché parla ad entrambi con tono leggero, allegro e costellato da punte di ironia. Le illustrazioni ad acquerello, dal tratto semplice e dai colori desaturati conferiscono al tutto un’aura vintage dal gusto nordeuropeo.
*Fotografie di Martina Valenziano

PODCAST > L’articolo “Leggiamo la Carpa Cicciobalda?“, scritto e letto da Martina Valenziano.