Un venerdì al Salone del libro di Torino
Sono arrivata al Salone con una lista accurata di cose da fare e da vedere e poi, come di consueto, il mio percorso si è costruito da sé, tra stand e incontri non programmati. Sono finita allo stand del Cai, ad esempio, a guardare i titoli delle pubblicazioni a tema camminate, scalate e montagne e a chiedere di itinerari alpini. Passando tra una tavolata di ragazzi che giocavano a scacchi e uno stand specializzato in studi tolkeniani, ho trovato quello di una piccola casa editrice palermitana, Palindromo, dove, tra i molti e curiosi titoli al suo attivo, spicca una collana in via di espansione chiamata Le città di carta, che attualmente conta cinque volumi (Torino, Milano, Roma, Palermo e Catania) e che «ha come obiettivo la mappatura letteraria delle città: percorsi tematici attraverso i romanzi che hanno innalzato il paesaggio urbano a protagonista della narrazione. Tutti i volumi hanno in allegato la mappa letteraria della città in esame con l’indicazione dei luoghi chiave dei romanzi discussi».

Tra i luoghi di poesia segnalo sicuramente lo stand di Interno poesia che, in anteprima, ha presentato il volume Mia vita cara, cento poesie di amore e silenzio di Antonia Pozzi curato da una delle sue più grandi studiose, Elisa Ruotolo.
Inoltre La sala della poesia, allestita da qualche anno dalla Fondazione Pordenonelegge, dove si possono trovare centinaia di titoli accuratamente scelti e assistere a diversi eventi e dibattiti a tema.
Ho fatto tappa da Lavieri edizioni, che pubblica uno dei miei personaggi preferiti di libri per l’infanzia: Ciacio. E qui svettava, tra gli altri, un grande pannello con l’immagine in anteprima del prossimo libro della stessa autrice della serie di Ciacio, Sarah Khoury (vd. immagine di copertina).

Ho recuperato due libri più e meno recenti di Milena Agus allo stand di Nottetempo e un volume di racconti di Lawrence da Passigli, editore che propone racconti e romanzi di autori classici con un formato pratico e una grafica editoriale vezzosa (e irresistibile).
Da Minimum fax ho trovato il libro fresco di stampa Scuola di Demoni, intervista di Carlo Mazza Galanti a Michele Mari e Walter Siti, che sollecita i due scrittori «con competenza e garbo sulle loro opere, sul mestiere della scrittura, sullo stato delle lettere e sul nostro presente. Con le loro risposte Siti e Mari mostrano quanto, oltre le chiare differenze, siano vicini nell’essenziale. E l’essenziale è intendere, ancora oggi, la letteratura come “qualcosa di grande, che ti fa scoprire ciò che non sai di sapere o che nascondi anche a te stesso”».

Al nuovo Padiglione Oval, un po’ dislocato rispetto agli altri ma piacevolmente arioso e luminoso, ho passato tutto il pomeriggio in bella compagnia: prima allo stand di Marsilio e Sonzogno, dove ho incontrato Giulio Mozzi che, in concomitanza con l’uscita del libro Oracolo – manuale per scrittrici e scrittori, dispensava saggi consigli di scrittura. Poi a rimirare lo stand di Sellerio, che quest’anno festeggia i 50 anni, e infine ad ascoltare la diretta della trasmissione di Radio tre, Fahrenheit tra interviste, dibattiti e ottima musica dal vivo.

Al Caffè letterario Antonio Moresco ha parlato del suo ultimo libro Il grido e sempre qui, a fine giornata, si è svolta la presentazione della nuova edizione, a dieci anni dalla prima, del Dizionario affettivo della lingua italiana pubblicato da Fandango. Un lavoro collettivo di scrittori di vecchia e nuova generazione «basato sull’idea di individuare una singola parola che per ciascuno di loro avesse un significato particolare perché, se le parole sono i “ferri del mestiere” degli scrittori, sono anche affetti, sono ricordi e sono storie».

Tra i partner del Salone c’era Audible, il più grande servizio di contenuti audio digitali del mondo, che durante tutta la durata della fiera ha messo a disposizione uno studio di registrazione mobile. Qui attrici e attori professionisti hanno letto estratti di libri e il pubblico ha potuto cimentarsi nelle letture interpretate di testi.
C’era anche lo spazio di Storielibere, piattaforma di podcast audio d’intrattenimento, dove si potevano ascoltare le anticipazioni della stagione. Per l’occasione era attiva anche la Radio Storielibere fm con i live quotidiani.


Tre note
Quest’anno la Piazza dei lettori è diventata La plaza de los lectores, luogo dove si sono tenuti gli incontri con o su gli autori della lingua ospite, lo spagnolo. Bolano, Marquez, Cortázar sono stati omaggiati con letture. Sepulveda e molti altri contemporanei sono arrivati qui dalla Spagna o dall’America Latina per parlare dei loro romanzi e della loro lingua, “la lingua feliz”, come titola un libro edito da UTET. Molti sono stati gli eventi da festeggiare: compleanni di case editrici, ricorrenze e anniversari, di cui ricordiamo in primis il centenario della nascita di Primo Levi a cui è stato dedicato ampio spazio tutti e quattro i giorni. Il tema dell’antifascismo e della testimonianza è stato affrontato molto e da più punti di vista.
Ospite d’onore del Salone del Libro 2019 è stata Sharjah, capitale culturale degli Emirati Arabi, nominata dall’Unesco Capitale Mondiale del libro 2019 e sede della Sharjah International Book Fair.
*Fotografie di Martina Valenziano

PODCAST > L’articolo “Un venerdì al Salone del libro di Torino” letto da Martina Valenziano.